Ultime news su pannelli solari

• La mappa solare dell'Italia elaborata dall'Unione Europea

  Un utile strumento per valutare i possibili benefici di un investimento privato in pannelli solari per la produzione domestica di energia elettrica. Nel centro nord l'eccedente energetico verrebbe acquistato dall'Enel sotto forma di crediti sulle future bollette; in Sicilia non si pagherebbero più bollette!
  Un impianto solare fotovoltaico di medie dimensioni copre tranquillamente il fabbisogno di una famiglia di 4 persone. Con qualche pannello solare in più combinato a un uso domestico coscienzioso dell'elettricità, si può facilmente ottenere un eccedente di energia elettrica da rivendere all'Enel in forma di credito sulla boletta, come già prevede la Finanziaria del 2007.
  Per il momento in Italia gli incentivi per l'istallazione di impianti solari domestici si riducono al prezzo "di favore" che viene pagato dall'Enel per ogni kilowatt eccedente: intorno ai 40 centesimi invece che 20 all'incirca. In questo modo sostanzialmente, oltre che con l'azzeramento dei costi in bolletta, il privato cittadino dovrebbe ripagarsi sul lungo termine l'investimento iniziale di circa 7-10 mila euro.
  Da qui che risulta non poco utile la mappa solare dell'Italia elaborata dall'Unione Europea che permette di calcolare la produzione media di energia elettrica da un impianto fotovoltaico nelle varie regioni italiane.
  Lo studio della Commisione europea prende in considerazione l'energia prodotta da un impianto solare della potenza di 1 kw, che equivale a 8 metri quadri di pannelli fotovoltaici. È questo un impianto di piccole dimensioni, il più acquistato in Italia da condomini e famiglie.
  Nelle regioni settentrionali il rendimento annuale medio per un impianto di questo tipo è di circa 1000-1100 kWh e i valori salgono progressivamente quanto più si scende lungo la penisola, fino a un massimo di 1400-1500 kWh in Sicilia. Se pensiamo che Austria e Germania fanno gran uso di pannelli solari, questa utile mappa evidenzia la grande opportunità per il Mezzogiorno italiano di cavalcare l'onda verde delle energie rinnovabili!

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• Pannelli fotovoltaici sui tetti italiani al posto delle antenne Tv!

  La maggiore utilità degli uni rispetto alle altre è eclatante. Italia, Spagna e Grecia sono i paesi europei che dispongono di più ore di sole durante tutto l'anno. Ma se gli ultimi due guardano in alto al disco solare, in Italia stiamo ancora a guardare una palla che rotola in un campo da calcio
  Chi l'avrebbe mai detto? Ma anche sulle possibilità del sole la Germania ha da insegnare all'Italia. Perché mentre noi ne vediamo l'utilità solo in estate per abbronzarci al mare, loro che il sole quasi non lo vedono, ne godono invece durante tutto l'anno sottoforma di energia elettrica gratuita.
  La Germania è il paese leader europeo per l'investimento nel settore delle energie rinnovabilie e, in particolare, dei pannelli solari. Tutto nasce da una decisa volontà politica che ancora manca nel nostro paese. Una serie di leggi liberali e incentivi statali hanno stimolato il circolo virtuoso di acquisti-produzione-occupazione, per un giro nel 2004 pari a 10.000 milioni di euro.
  Molti cittadini tedeschi sono passati da meri consumatori di energia elettrica a produttori della stessa. Infatti, è anche possibile guadagnare con un impianto fotovoltaico. Innanzitutto, il risparmio in bolletta, dove viene addebitato dal Gestore del sistema elettrico solo l'eventuale differenza nel caso in cui il consumo fosse superiore alla produzione.
  Se altrimenti la produzione di energia eccede il fabbisogno della famiglia, questa viene acqusitata dal Gestore che la immette nella rete elettrica nazionale.
  Su modello della Germania, anche in Italia esiste un piano energetico di questo tipo, benché troppo pochi ancora ne usufruiscano, forse perché neppure lo conoscono. È il dl Conto Energia del 2007 che tra le varie cose stabilisce il prezzo di acquisto dell'energia elettrica eccedente da parte del Enel per 0,44 euro/kWh, quasi triplo a quello di mercato (0,18 euro/kWh). Inoltre, è prevista la deducibilità IRPEF al 36% sul costo dei pannelli solari.

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• Impianti fotovoltaici e collettori termici

  Un investimento intelligente per l'uso domestico dell'energia elettrica. In Germania e Austria il modello è fortemente diffuso, grazie a una decisa volontà politica volta allo sviluppo di un circolo virtuoso di acquisti-produzione-occupazione. In Italia non sarà il sole a mancare!
  Per i prossimi anni si prevede boom di vendite di pannelli solari. Sempre più famiglie, buttati giù due calcoli a tavolino, si rendono conto del vantaggio economico di questo tipo di scelta.
  Una forma di calcolo egoistico che per una volta contribuisce al benessere collettivo e dell'ambiente. Meno dipendenza del paese dalle importazioni di gas e petrolio; meno inquinamento.
  I pannelli solari utilizzano l'energia del sole per trasformarla in energia elettrica o calore. Si dividono appunto in due tipologie: i pannelli fotovoltaici del primo tipo e quelli termici, del secondo. Si stanno ora studiando forme ibride con la compresenza in una stessa istallazione o in uno stesso pannello di entrambe le tipologie.
  Un impianto fotovoltaico ha una durata di circa 25-30 anni. Quindi, lo acquisterete voi e lo risistemeranno i vostri figli. Nel frattempo, energia gratis per tutti! Ma qual'è l'entità dell'investimento iniziale? Se fino a qualche anno fa il costo di un'istallazione fotovoltaica era sí elevato, ora si sta attivando un circolo virtuoso fra domanda e offerta sul mercato dei pannelli solari, a tutto vantaggio del privato cittadino che lì potrà acquistare a prezzi sempre più ridotti.
  A ciò si aggiungono gli incentivi pubblici stanziati da Regioni o dallo Stato già esistenti e che tendono anche alla crescita, vista la incombente minaccia della crisi. Ma andiamo ai numeri.
  Il costo finale di un impianto fotovoltaico di medie dimensioni (diciamo utile al fabbisogno di una famiglia di 4 persone) parte da 8.000 euro in su. Molto vogliono dire in termini di risparmio economico solidità ed esposizione al sole del tetto della casa. Ai costi iniziali d'investimento (realizzazione impianto, acquisto moduli e dispositivi) vanno aggiunti i costi di esercizio per la manutenzione annuale, generalmente bassi e accessibili a tutti.
  Molto inferiore invece, il prezzo di un impianto a collettori solari termici dove, per servire acqua calda a una famiglia di 4 persone, si spende all'incirca 2.000 euro.

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• Pannelli solari: è ora di prodursi l'energia da sé

  Il futuro dell'energia ricalca il modello delle reti informatiche. L'elettricità viene prodotta nello stesso punto in cui viene consumata, mentre l'eventuale eccedente energetico entra nella rete per essere ridistribuito, limitando anche l'enorme spreco di energia che se ne va in calore nei lunghi spostamenti
  In attesa che lo Stato si muovi per incentivare l'impiego negli usi domestici e non solo di energie rinnovabili, il comune cittadino può attivarsi da sé.
  Con grande sollievo per l'ambiente e per l'uomo visto il risparmio annuale sulle bollette, case indipendenti o interi condomini possono optare per la scelta del fotovoltaico.
  A differenza dei loro cugini termici, i pannelli solari fotovoltaici servono a produrre energia elettrica. Composti di materilai che ragiscono ai raggi del sole, le moderne tecnologie permettono di impiegare pannelli fotovoltaici con rendimento anche in paesi dove il sole è più un miraggio che una realtà: Austria, Germania, o addirittura Danimarca.
  Figuriamoci allora quale può essere il rendimento di un pannello fotovoltaico in un paese Mediterraneo, benedetto dal sole estate e inverno!
  In queso senso Grecia e Spagna hanno da tempo sorpassato l'Italia. Lo Stato italiano infatti, non ha ancora lanciato nessuna seria campagna nazionale di incentivi per l'acquisto dei pannelli solari con contributi di sostegno e defiscalizzazione della spesa sprivata.
  Ciò nonostante dal settore privato vengono interessati proposte per un investimento intelligente in pannelli solari che arrivino a produrre un eccedente al fabbisogno giornaliero di energia da rivendere poi sul mercato. Ripagandosi cosí nel giro di dieci anni l'investimento operato.

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