Nel considerare le principali città italiane, come Roma, Milano, Napoli e Torino e Firenze, vi esponiamo di seguito un confronto di prezzi e tipologie di affitti a seconda della località. Secondo alcune indagini di Censis, CGIL e Sunia, i costi per l'affitto di una casa sono sempre + alti.
Gli affitti sono triplicati rispetto all'inflazione nel corso degli ultimi dodici anni, con un aumento medio del 120% nelle maggiori citta' come Roma e Milano. Solo nell'ultimo anno l'incremento medio nel nostro paese è stato pari al +5,2%. Roma e Milano sono sicuramente le città più care, quì, per affittare un appartamento di circa 80 mq. in centro, vengono richiesti mediamente circa 2. Inferiori, ma comunque molto alti, sono i canoni di altre città come Firenze, Bologna e Napoli. Richieste inferiori a 1. Euro sono presenti a Genova, Torino e Palermo. I canoni minori sono quelli richiesti a Catania e Bari dove si trovano case in affitto anche intorno ai 500 € mensili. Tempi duri anche per gli studenti universitari che pagano in media, per una camera singola intonro a 450/500 € a persona. A Roma solo allontanadoci di qualche km dal centro e arrivando nel quartiere di Centocelle, gli affitti scendono a 300/350 € per una camera. Torino non presenta consistenti differenze in base alla zona e si assesta tra i 700 e i 1200 €.
Il contratto d'affitto può essere:
a) con un canone libero e una durata fissa di quattro anni rinnovabili per altri quattro,
b) predisposto dalle organizzazioni di proprietari e inquilini, con canone calmierato e una durata fissata a tre anni rinnovabili per altri due. Contratto "4+4 a canone libero"
Questo tipo di contratto prevede una durata non inferiore a 4 anni, scaduti i quali si rinnova automaticamente per altri quattro, a meno che il proprietario non decida di usare l'appartamento come abitazione o per uso professionale.
3+2 a canone calmierato Questo tipo di contratto non può avere durata inferiore ai tre anni. Alla prima scadenza del contratto, se le parti non si mettono d'accordo per il rinnovo, il contratto è prorogato di diritto per altri 2 anni. Contratti già stipulati Se avete in corso un contratto stipulato con le vecchie regole del patto in deroga e dell'equo canone, per voi non cambia nulla. Si applicheranno, infatti, le vecchie regole fino alla scadenza del contratto:. In caso di rinnovo, sta a voi scegliere uno dei due tipi di contratto previsti dalla nuova legge. Affitti temporanei Questi contratti non possono avere una durata inferiore al mese e superiore a diciotto mesi. Fanno eccezione i contratti di locazione rivolti a studenti universitari fuori sede che devono avere una durata minima di 6 mesi e massima di 3 anni e possono essere sottoscritti sia da singoli studenti sia da gruppi. Anche per questi contratti esistono i modelli depositati presso i comuni interessati
La richiesta di registrazione del contratto di affitto può essere fatta indifferentemente sia dal proprietario sia dall'inquilino. Ad entrambi spetta il pagamento dell'imposta, divisa in parti uguali.
Per la pratica ci vogliono due copie del contratto firmate in originale e una marca da bollo. L'ufficio fornisce alcuni moduli da compilare e il bollettino per il versamento dell'imposta che può essere effettuato direttamente presso il concessionario addetto alla riscossione, in posta o in banca. Tutti i contratti di locazione devono essere depositati presso l'ufficio dei registri immobiliari entro 20 giorni dalla firma. Questa regola non vale per quei contratti di durata inferiore ai 30 giorni in un anno. Al momento, l'aliquota per l'imposta di registro è pari al 2% annuo della somma pattuita annualmente. Da tale aliquota, sono escluse le spese condominiali, che devono comunque essere evidenziate a parte nel contratto. La percentuale varia ogni volta in base alle direttive della legge finanziaria. Anche per gli appartamenti ammobiliati, l'aliquota è pari al 2%. Se invece si sottoscrivono due contratti ben distinti, si paga il 2% per l'appartamento e il 3% per l'arredo. E' possibile pagare l'imposta con un solo versamento anche per gli anni successivi al primo. In questo caso, si ottiene uno sconto pari alla metà del tasso d'interesse legale moltiplicato per il numero di annualità
Tutti i contratti di affitto sono validi soltanto se sono in forma scritta. Se il proprietario dell'alloggio impone un contratto verbale per nascondere il profitto del canone e non pagare il fisco, la legge consente di ricorrere al Giudice il quale stabilirà la durata del contratto e il canone (generalmente di tipo concordato) ed inoltre la restituzione di quote di canone pagato in eccesso rispetto a quanto da lui stabilito.
Esistono due forme principali di contratti abitativi, libero e concordato. Il contratto libero è una libera pattuizione tra le parti su tutti i punti dell'accordo di locazione compreso il canone; fa eccezione la durata, che la Legge prevede per un periodo non inferiore ai 4 anni, con obbligo di rinnovo di almeno 4 anni a meno che non ricorrano condizioni di necessità del proprietario previste dalla stessa legge. Il contratto concordato normale ha una durata di tre anni, con obbligo di prolungamento di altri due anni, nel caso che il locatore comunichi la volontà di non accettare la prosecuzione dello stesso senza dare indicazione di condizioni di necessità. Il canone è di tipo "concordato", quindi è definito dall'Accordo territoriale. Per quanto riguarda i prezzi, come capita spesso, anche nel caso di Napoli, si registrano differenze anche abbastanza sostanziali tra zona e zona. Ad esempio, vengono richiesti 1. Posillipo, 400€ al mese per un monolocale al Vomero e 800 per un appartamento con 3 stanze in Via Tasso. Confronta gli affitti di Napoli con quelli di altre città italiane, quali Roma, Milano e Torino