Tutti i contratti di affitto sono validi soltanto se sono in forma scritta. Se il proprietario dell'alloggio impone un contratto verbale per nascondere il profitto del canone e non pagare il fisco, la legge consente di ricorrere al Giudice il quale stabilirà la durata del contratto e il canone (generalmente di tipo concordato) ed inoltre la restituzione di quote di canone pagato in eccesso rispetto a quanto da lui stabilito.
Esistono due forme principali di contratti abitativi, libero e concordato.
Il contratto libero è una libera pattuizione tra le parti su tutti i punti dell'accordo di locazione compreso il canone; fa eccezione la durata, che la Legge prevede per un periodo non inferiore ai 4
anni, con obbligo di rinnovo di almeno 4 anni a meno che non ricorrano condizioni di necessità del proprietario previste dalla stessa legge.
Il contratto concordato normale ha una durata di tre anni, con obbligo di prolungamento di altri due anni, nel caso che il locatore comunichi la volontà di non accettare la prosecuzione dello stesso senza dare indicazione di condizioni di necessità. Il canone è di tipo "concordato", quindi è definito dall'Accordo territoriale.
Per quanto riguarda i prezzi, come capita spesso, anche nel caso di Napoli, si registrano differenze anche abbastanza sostanziali tra zona e zona. Ad esempio, vengono richiesti 1.800,00€ per bilocali nel quartiere in di Posillipo, 400€ al mese per un monolocale al Vomero e 800 per un appartamento con 3 stanze in Via Tasso.
Confronta gli affitti di Napoli con quelli di altre città italiane, quali Roma, Milano e Torino.